Caffè
Come pulire la moka
Come pulire la moka
Sfatiamo il falso mito che vuole che la moka vada sciacquata solamente sotto l’acqua corrente. Ecco qui tutto quello che vi serve sapere per poter degustare al meglio il vostro caffè.
Come sapete, da marzo del 2014 abbiamo intrapreso l’avventura “Tomé”, con la creazione delle nostre miscele che tostiamo direttamente nel nostro laboratorio.
Chicchi crudi selezionati, arrivano al Mosaico pronti per essere miscelati e sottoposti all’affascinante arte della Torrefazione che li trasforma nei profumatissimi chicchi bruni che tutti noi conosciamo. Poi avviene la macinatura, istantanea per il caffè espresso che potete gustare al bar e quotidiana per i sacchetti per la Moka per assaporare Tomé nella tranquillità di casa vostra.
ASPETTATE UN MOMENTO!!! AVETE PULITO BENE LA VOSTRA MOKA? NO? Allora leggete qui:
Cosa c’è di meglio dell’aroma del caffè di moka che si sprigiona ogni mattina nelle case degli italiani? Magari un caffè preparato con una miscela 100 % arabica, per un dolce risveglio? Oppure con un gusto ricco e cioccolatoso, dato da una miscela che contenga anche una parte di buona robusta?
Eppure, questo rito appagante e quasi mistico viene spesso effettuato con uno strumento, la moka, che nel migliore dei casi non è pulita da giorni e giorni. Ciò succede a causa del falso mito che circonda questo oggetto. Da generazione in generazione si tramanda il mantra che la moka non va pulita, ma solo sciacquata sotto l’acqua, perché altrimenti si altera il gusto del caffè.
Analizzando nei dettagli la situazione, risulta evidente che è proprio non pulendo la moka che il caffè ne esce irrimediabilmente deteriorato.
Il caffè contiene degli oli, che essendo grassi non possono essere rimossi semplicemente sciacquando la moka sotto l’acqua corrente. Provate ad immaginare di sciacquare una pentola dove avete fritto delle patatine solo passandola sotto l’acqua, il principio è lo stesso. Così facendo all’interno della moka i grassi che restano attaccati alle pareti a contatto con l’ossigeno irrancidiscono.
Dal punto di vista fisico, il processo dell’irrancidimento ossidativo porta alla formazione di diversi composti, come idrocarburi, aldeidi, chetoni, acidi ed altre sostanze. Queste sostanze sono responsabili del cattivo odore e sapore che noi associamo proprio all’idea di “rancido”. La presenza di ossigeno, di luce e di metalli sono tra le condizioni più favorevoli alla formazione di questo processo.
L’essere umano riesce a percepire l’odore di rancido dopo tre o quattro giorni dall’inizio del processo (che avviene nel momento in cui noi, dopo aver preparato un caffè, sciacquiamo la moka sotto l’acqua e la abbandoniamo lì).
Un altro nemico della moka è il calcare che si forma inevitabilmente nella caldaia e nel colino. Il calcare è un vero e proprio terreno fertile per l’attecchimento di batteri e muffe. Queste sostanze oltre a rovinare il nostro caffè non sono salutari.
Quindi: come pulire la moka?
L’ideale sarebbe, ogni volta che ci facciamo il caffè, sciacquarla bene sotto l’acqua ed asciugarla.
Ogni due o tre giorni lavarla con un detergente a ph neutro e inodore. Solo dopo aver deterso bene si può procedere al risciacquo e all’asciugatura.
Se la moka presenta del calcare, al supermercato si trovano dei prodotti specifici per la decalcificazione delle stoviglie, basterà seguire le istruzioni riportate. Se i forellini del colino sono otturati, possiamo liberarli con uno spillo.
È sconsigliato utilizzare limone ed aceto, perché sono corrosivi. Scioglieranno sì il calcare ma potrebbero rovinare la moka rendendola meno igienica e sicura.
Un’attenzione particolare alla guarnizione, che deve essere morbida, integra e aderire bene alla sua sede. Anche le guarnizioni si trovano facilmente al supermercato.
Seguendo questi piccoli accorgimenti, Tomé sarà in grado di regalarvi tutta la ricchezza dei suoi aromi. Il vostro magico momento caffè è salvo!
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